domenica 16 marzo 2025

Asclepio o Esculapio il dio della medicina

Illustrazione liberamente ispirata al mito di Asclepio o Esculapio

Asclepio ed Esculapio: il mito del dio della medicina tra leggenda, culto e simbolismo nella Grecia antica e nella Roma imperiale. 

- A cura di Andrea Contorni - 

Le vicende leggendarie legate ad Asclepio ("Aesculapius" in latino - Esculapio), nella mitologia greca variano a seconda degli autori. Figlio di Apollo, la madre era, secondo il poeta Pindaro, la principessa dei Lapiti, Coronide. Diversa l'opinione di Esiodo che riporta il nome di Arsinoe di Messene. Riprendendo Pindaro, Apollo era profondamente innamorato di Coronide. Durante le sue assenze, la lasciava in compagnia di un fidato corvo bianco. Ma un giorno Coronide si fece sedurre e possedere da un tale Ischi. Quando il corvo riferì l'accaduto, Apollo reagì con furia. Se la prese in primis proprio con il volatile trasformandone le piume da bianche a nere. Intervenne anche Artemide che vendicò l'onta subita dal fratello, colpendo Coronide con una freccia al cuore, uccidendola. Fu solo in quell'istante che Apollo si accorse che la donna portava in grembo un bambino, suo figlio. Preso dal rimorso il dio ordinò a Ermes di salvare il piccolo. Così nacque Asclepio, affidato da subito al centauro Chirone che negli anni gli trasmise la conoscenza delle arti mediche.

Crescendo Asclepio/Esculapio sviluppò capacità straordinarie, riuscendo persino a riportare in vita i defunti. Si narra inoltre che Atena abbia scambiato il sangue di Asclepio con quello di Medusa. Il sangue che sgorgava dal suo fianco destro era miracoloso. Zeus e Ade, temendo il sovvertimento dell'ordine naturale, decisero di eliminare Asclepio che era mortale, essendo un semidio. Fu colpito da un saetta e spirò. Per vendetta, Apollo sterminò i Ciclopi che forgiavano proprio le folgori del padre dei dèi. Quest'ultimo, per placarne l'ira, rese Asclepio immortale, tramutandolo nella costellazione di Ofiuco. Il serpente divenne il suo simbolo sacro, rappresentando la rinascita e la guarigione.

Asclepio fu venerato in tutta la Grecia come divinità benevola e giusta. Il suo culto fu accolto anche a Roma nel 292 a.C. quando la pestilenza colpì la città. Consultati i libri Sibillini, il Senato decretò l'erezione di un tempio in suo onore. Una delegazione romana si recò a Epidauro per ottenere una statua del dio della medicina. Durante il ritorno, mentre la barca che trasportava la scultura risaliva il Tevere, un serpente si gettò nel fiume dall'imbarcazione. Nuotando veloce raggiunse l'Isola Tiberina, indicando pertanto il luogo ideale per il santuario romano di Esculapio.

Tornando al mito vero e proprio. Asclepio sposò Epione, personificazione della guarigione e insieme ebbero otto figli, tutti associati all'arte medica: Igea, dea della salute e dell'igiene, Panacea, legata alla guarigione ottenuta per mezzo delle erbe, Iaso, protettrice della convalescenza, Acheso, dea della terapia medica, Egle, simbolo del benessere fisico, Macaone e Podalirio, celebri e talentuosi medici che parteciparono alla guerra di Troia, infine Telesforo, spirito della guarigione e della giovinezza.

Il mito di Asclepio/Esculapio si radicò profondamente nella cultura antica, influenzando l'arte medica e lasciando un'eredità duratura che ancora oggi si riflette nei simboli della medicina moderna. Ricordiamoci infatti del bastone sacro di Esculapio con il serpente avvolto intorno, rappresentazione universale del soccorso medico.

Bibliografia e sitografia: