venerdì 28 marzo 2025

Cerbero: il cane a tre teste guardiano dell’Oltretomba

 

Cerbero, il leggendario cane a tre teste della mitologia greca, raffigurato in un dipinto evocativo mentre sorveglia l’ingresso dell’Oltretomba con sguardo fiammeggiante.

Il mitico Cerbero, il cane a tre teste della mitologia greca, guardiano dell'Oltretomba, fedele ad Ade e simbolo del confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti... 

- A cura di Andrea Contorni - 

Cerbero è il mostruoso cane a tre teste della mitologia greca. Siamo dinanzi a un furioso e gigantesco mastino posto a guardia dell'ingresso degli Inferi, il regno di Ade e della sua sposa Persefone. Il suo compito era quello di impedire ai morti di tornare nel mondo dei vivi e ai vivi di accedere all'Oltretomba. Cerbero possiede un forte simbolismo e un certo fascino che si sono protratti nei secoli tanto da essere presente, per esempio, nella Divina Commedia di Dante Alighieri con un ruolo per nulla marginale. Inoltre, tra i tanti personaggi della mitologia greco-romana, mostruosi o meno, è tra i più ripresi in videogiochi, serie televisive e film cinematografici.

Cerbero è figlio di Tifone, una sorta di titano mostruoso e "fumoso", e di Echidna dal corpo di donna con una coda di serpente al posto delle gambe. Da questa coppia bene assortita nacquero il nostro canide tricefalo, Otro, un altro cane dalla coda di serpe e con due teste, la celebre e velenosissima Idra di Lernia (un grosso serpente marino anfibio con nove teste che rinascevano se tagliate) e la Chimera, formata da varie parti di animali diversi (testa e corpo di leone, una coda di serpente e una testina di capra che spuntava dalla schiena). Eppure Esiodo, poeta greco vissuto nell'VIII secolo a.C., offre nella sua Teogonia (versi 310 - 312) una descrizione di Cerbero più evoluta di quanto scritto poc'anzi:

"Cerbero, il cane dell'Orco, che voce ha di bronzo, gagliardo, senza pietà, che di vivi si nutre, che di capi ne ha cinquanta..."

Cinquanta teste per Esiodo, confermate tre per Robert Graves ne "I Miti Greci: Dèi ed Eroi in Omero" ricoperte non di peluria ma di serpenti e una coda irta di aculei. L'obolo per le anime dei defunti che scendevano nell'Ade era doppio perché all'offerta per Caronte si sommava del miele per placare l'iracondo Cerbero.

Eracle si confrontò con Cerbero nella sua ultima fatica. Lo sconfisse a mani nude per poi portarlo a Micene dal sovrano Euristeo prima di farlo tornare da Ade. Orfeo, sommo artista e incantatore di fiere, lo addolcì con la sua musica nel mentre scendeva nell'Oltretomba per recuperare l'amata Euridice. Cerbero fa parte anche della mitologia romana; nell'Eneide si oppone alla discesa di Enea negli Inferi prima di cadere preda del sonno grazie alla focaccia ricoperta di miele ed erbe soporifere lanciatogli dalla Sibilla.


Eracle porta Cerbero a Micene da Euristeo - Museo del Louvre

In questa meravigliosa hydria decorata a figure nere (525 a.C. circa) conservata al Louvre di Parigi, possiamo ammirare proprio il momento in cui Eracle, armato di clava, porta Cerbero dinanzi al re Euristeo di Micene. Il nostro cane a tre teste non è solo un mostro: è il guardiano del confine ultimo, proprio colui che separa i vivi dai morti. C'è chi interpreta la sua triplice testa come il simbolo dei tre tempi, il passato, il presente e il futuro (Zachary Grey, scrittore britannico del XVIII secolo) o delle tre fasi dell'esistenza umana, la giovinezza, la mezza età e la vecchiaia. Sempre che Cerbero di teste ne abbia tre e non cinquanta o più. Nell'Orfismo e nei Misteri, il mostruoso mastino assume un significato iniziatico; superarlo assume per l'uomo la valenza di penetrare i segreti dell'Oltretomba e rinascere con una nuova consapevolezza.

Nel Medioevo, Cerbero guadagna ulteriore simbolismo. Diviene una vivace figura demoniaca che Dante Alighieri, nella sua Commedia, rende guardiano del terzo cerchio dell'Inferno, confine dei peccatori di gola. In ogni caso, ancora oggi Cerbero incarna il limite, la soglia ultima, il mistero. Ci confrontiamo con una figura della mitologia greca dal forte fascino ancestrale perché rappresenta ciò che l'uomo teme e desidera: il contatto con l'aldilà, il passaggio e il ritorno. A fin dei conti, in un'epoca che ha smarrito il senso del sacro e del confine, Cerbero potrebbe rammentarci che esiste un varco che non tutti possono attraversare e che ogni conoscenza profonda richiede il coraggio di affrontare l'ignoto. Come fece Orfeo, seppur con esiti purtroppo nefasti...

Lo sapevi che? Curiosità su Cerbero!
  1. Cerbero aveva solo tre teste? Non sempre. Alcune fonti come Eschilo, Pindaro ed Esiodo attribuiscono a Cerbero anche cento teste.
  2. Cerbero aveva anche serpenti sul corpo? Secondo alcune versioni, Cerbero possedeva anche una coda di serpenti o serpenti, simbolo del mondo ctonio, al posto della peluria intorno alle teste.
  3. Cosa significa il nome Cerbero? Alcuni studiosi fanno risalire il nome Cerberos a una radice indoeuropea legata al buio e al crepuscolo. Il suo nome potrebbe significare "colui che appartiene alle tenebre".
  4. Esistono altri "Cerberi" nel mito? Sì, nella mitologia norrena ritroviamo Garmr, un cane infernale che sorveglia l'entrata di Hel, il Regno dei Morti. Garmr è un feroce mastino col pelo lordo di sangue. Le anime dei defunti possono ammansirlo con una focaccia imbevuta del proprio sangue.
  5. Il mostro Ammit, nella mitologia egizia, può essere assimilato a Cerbero? Con qualche forzatura perché Ammit dalla testa di coccodrillo e dal corpo di leone e ippopotamo, non era considerato un guardiano del mondo sotterraneo. Ammit la Divoratrice assiste al rito della pesatura del cuore del defunto con la Piuma di Maat. Se il cuore era pesante le veniva dato in pasto e l'anima del defunto era condannata all'oblio eterno.

Bibliografia e note:
  • "Cerbero, il mastino infernale", articolo di Niccolò Renzi (storieparallele.it).
  • "I Miti Greci" di Robert Graves. Longanesi (2018).
  • "Le fatiche di Ercole". RBA Edizioni.