lunedì 17 marzo 2025

Il primo olivo del mondo: il dono sacro di Atena agli uomini

 

Atena, Poseidone e la nascita del primo olivo al mondo

La contesa tra Atene e Poseidone donò ad Atene il suo simbolo più sacro: l'olivo. Un mito di sfide divine, saggezza e prosperità senza tempo. 

- A cura di Andrea Contorni - 

Il primo albero al mondo di olivo sarebbe nato grazie a una contesa divina tra Atena, dea vergine della saggezza, delle arti e della battaglia e Poseidone, signore dei mari e dei terremoti. Ci troviamo in Grecia, di preciso sull'acropoli della futura Atene. Dico futura perché all'epoca dei fatti narrati, la polis era stata appena fondata dal suo primo leggendario re di nome Cecrope. Sovrano giusto e saggio, nato dalla terra stessa, Cecrope era per metà umano e per metà serpentino, simbolo del legame ancestrale tra gli dèi e il mondo mortale.

Sia Atena che Poseidone ambivano a diventare i patroni della nuova città, assicurandosi in tal modo il dominio divino dell'Attica. Il signore dei mari avrebbe scambiato volentieri il suo reame acquatico per uno sulla terra ferma. Si sentiva inferiore ai fratelli Zeus e Ade, considerando i loro possedimenti, rispettivamente il cielo e l'Oltretomba, di gran lunga superiori al suo. Si animò pertanto una sfida tra Atena e Poseidone e a decidere chi dovesse ottenere l'onore di rappresentare Atene, furono chiamati gli uomini. Le due divinità avrebbero dovuto donare ai mortali qualcosa di straordinario, qualcosa che avrebbe migliorato per sempre la vita degli abitanti. Zeus, al fine di garantire un verdetto equo, nominò proprio Cecrope come giudice supremo della contesa.

Poseidone fu il primo a intervenire. Con un gesto possente e solenne piantò il suo tridente nel suolo sacro dell'Acropoli e all'istante dalla terra squarciata scaturì una sorgente. Un'acqua cristallina, simbolo di purificazione e abbondanza, prese a sgorgare senza sosta. Ma quando gli uomini si avvicinarono per berla, si accorsero che era salmastra, salata come il mare da cui proveniva il dio. Non pago, Poseidone volle stupire ancora di più. Chiamò a sé una creatura straordinaria, elegante e maestosa: davanti agli occhi increduli di Cecrope e dei presenti apparve per la prima volta un cavallo, pronto a servire l'uomo in battaglia e nei lunghi viaggi.

Atena però non si scompose. Con la sua lancia colpì la terra con grazia e decisione. In quel punto, tra la polvere e il silenzio, si fece strada qualcosa di completamente diverso: un giovane albero dalle foglie argentee e dai frutti verdi, destinato a crescere forte e rigoglioso. Era l'olivo, dono di pace, emblema del nutrimento e della prosperità. Atena spiegò che l'olio che se ne sarebbe ricavato avrebbe illuminato la notte alimentando le lampade, nutrito gli uomini, curato le ferite e reso sacri i riti.

Cecrope, colpito dalla semplicità e dall'inestimabile valore di quel dono, non ebbe esitazioni. Il cavallo era magnifico, la fonte possente, ma l'olivo avrebbe nutrito il popolo, arricchito la terra e accompagnato la polis nel corso dei secoli. Cecrope scelse Atena. La dea ricevette così il diritto a dare il suo nome alla nuova città che divenne Atene, capitale dell'Attica. Da quel momento il suo sguardo vigile l'avrebbe protetta per l'eternità.

Intorno all'olivo sacro, simbolo del favore divino, fu eretto il santuario di Pandroso, situato sull'Acropoli di Atene accanto all'Eretteo e all'antico tempio di Atena Poliàs. quel primo olivo, piantato dalla mano stessa della dea, divenne oggetto di venerazione per generazioni e generazioni. Si racconta che persino quando l'Acropoli fu devastata dai Persiani, durante le Guerre Persiane, l'olivo, seppur bruciato, gettò nuovi germogli il giorno successivo. Era il segno del favore eterno della dea verso la sua città. Ancora oggi presso il monumento, tra le sue rovine, vive e prospera uno splendido olivo. È stato piantato nel XX secolo per ricordare quel mitico albero che segnò il destino di Atene...

Bibliografia e sitografia:
  • "Dizionario di mitologia greca e romana" di Pierre Grimal. Edizioni Paideia (1987).
  • "Mito e religione in Grecia Antica" di Jean-Pierre Vernant. Donzelli Editore (2009).
  • "I Miti Greci" di Robert Graves. Longanesi, 35° Edizione. Longanesi Editore (1992).