domenica 16 marzo 2025

Sirona, la dea celtico-romana delle acque, della guarigione e della fertilità

Sirona: la dea celtico-romana delle acque, della guarigione e della fertilità

Sirona, la dea celtico-romana delle acque e della guarigione: simboli, culto e il suo legame con Esculapio, Granno e il sincretismo religioso romano. 

- A cura di Andrea Contorni - 

Sirona è una divinità celtico-romana venerata in particolare nelle regioni della Gallia centro-orientale. Il suo culto si estese anche in Germania, in Francia e nella penisola italica. Legata alle acque termali e alla guarigione, Sirona era spesso associata a Esculapio/Asclepio, dio greco-romano della medicina, e al celtico Granno, una divinità solare e delle sorgenti, identificato dai Romani con Apollo fino a diventarne un vero e proprio appellativo (Apollo Granno).

La figura di Sirona si integrò molto bene nel pantheon romano dopo la conquista delle Gallie da parte di Giulio Cesare. Venne accostata a Igea, la figlia di Esculapio, dea della salute e dell'igiene e in alcuni casi anche a Diana, sovrana delle selve e custode delle fonti e dei torrenti. Alcuni studiosi ipotizzano anche un forte legame di Sirona con la luna, basandosi sulla radice del suo nome che potrebbe derivare dalla radice siro- (stella o luminosità) o dalla radice gallica ster- (astro). Tuttavia, le iscrizioni antiche, non molto numerose, confermano principalmente il suo ruolo nei cicli vitali, nei riti di purificazione legati alle acque sorgive e nella pratiche di guarigione.

Le raffigurazioni di Sirona sono ricche di simbolismo. La dea è spesso rappresentata con una ciotola colma di grappoli d'uva per simboleggiare la fertilità, l'abbondanza, il nutrimento e la connessione con la salute. Al suo fianco appare di frequente un serpente che come per Esculapio è richiamo diretto alla rigenerazione e alla sapienza medica. Sirona ha una veste lunga e fluente e anche una corona stellata sul capo, elementi che potrebbero appunto indicare il legame con il cielo e il ciclo lunare.

Santuari e iscrizioni dedicati a Sirona sono stati rinvenuti in diverse località europee: in Germania a Treviri e a Hochscheid, in Francia a Grand e a Bain-de-Bretagne, in Svizzera ad Augusta Raunica. La dea condivide il suo culto con altre divinità celtiche e romane legate alle sorgenti e alla salute. Di Esculapio, di Granno e di Igea ho già parlato, ma cito anche l'arcaico Borvo, dio gallico delle acque sorgive gorgoglianti, integrato anch'egli dai Romani nelle peculiarità di Apollo.

L'entrata di Sirona nel pantheon romano è un esempio positivo del sincretismo religioso praticato da Roma che non imponeva l'eliminazione dei culti locali. Piuttosto li assimilava, riconoscendo il valore delle divinità indigene. Questo processo di fusione culturale permise alla tradizione celtica di sopravvivere all'interno del mondo romano, favorendo la coesistenza pacifica tra antichi dèi e nuove credenze.

Bibliografia e sitografia: